

Ecco i nuovi incentivi a favore delle imprese che innovano
La nuova legge di Bilancio 2022 approvata dal CdM prevede ampi incentivi a favore delle imprese e dei loro investimenti innovativi.
La nuova Legge di Bilancio 2022 ha un valore complessivo di 30 miliardi di euro e comprende importanti incentivi per le imprese che decidono di investire nell’innovazione. Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali Transizione 4.0 è stato prorogato così come quello per gli investimenti in ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica 4.0.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato che si tratta di una manovra espansiva: le misure a favore di Industria 4.0 prevedono il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le PMI ma anche della nuova Sabatini (Legge sugli incentivi per il rinnovo di macchinari e attrezzature). Quest’ultima riguarda gli investimenti produttivi nelle piccole e medie imprese ed è stata finanziata con 180 milioni di euro per ogni anno dal 2022 al 2026.

Tutto ciò implica che per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 sarà previsto un credito d’imposta del 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 20% per investimenti da 2 a 10 milioni e del 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Attenzione però, perché dal 1° gennaio 2023 al 2025, però, le tre aliquote passeranno rispettivamente al 20%, 10% e 5%: le aziende che intendono approfittare degli incentivi statali devono quindi affrettarsi per reperire un’azienda in grado di guidare la loro trasformazione digitale.
Analogamente, per quanto riguarda i beni immateriali è stabilita una quota del 20% per il 2022 e una proroga fino al 2025 con una diminuzione del 5% per ciascuno anno.
Anche il fondo 394 a favore dell’internazionalizzazione è stato rifinanziato, con 150 milioni di euro per ciascun anno dal 2022 al 2026, così come il Fondo di finanziamento ordinario per l’Università e il Fondo italiano per la tecnologia.
Inoltre, i benefici riguardano anche il credito per le attività di ricerca e sviluppo, riconosciuto in misura diversa a seconda dello scopo:
• 20% dei costi per attività di R&S (con limite massimo di 4 milioni di euro)
• 10% per attività di innovazione o design (con limite massimo di 2 milioni)
• 15% per attività di transizione ecologica o innovazione digitale (con limite 2 milioni)
Al contrario, niente proroghe per il credito d’imposta per i beni strumentali tradizionali ossia non 4.0, i cui incentivi si esauriranno come previsto a giugno 2023.
Trizeta è accreditata accompagnare le imprese nel loro rinnovamento anche tramite i 2 Manager dell’Innovazione accreditati dal MiSE e presenti all’interno del team, ossia Natale Zaramella (CEO) e Michele Rigo (CTO).